Gallura cartoline dalla Sardegna
Dalle mondane spiaggie della Costa Smeralda alle calette off limits dell’arcipelago della Maddalena, ecco le perle della costa di Olbia – Tempio, la provincia più settentrionale dell’ isola
ASpiaggia Rosa dell’isola di Budelli, nell’arcipelago della Maddalena. È ritornata… rosa. Per restituirle il caratteristico colore, che l’ha resa famosa nel mondo, è stato infatti necessario vietare il transito, la balneazione e l’ancoraggio.
Fino al 1998, quando fu emanato il provvedimento di tutela integrale, i visitatori erano soliti portar via secchielli pieni di sabbia, mentre le ancore delle barche distruggevano le praterie di posidonia in cui vive la “Miniacina miniacea”, un microrganismo dotato di un guscio calcareo che, una volta morto l’animale, si sbriciola e viene trasportato a riva, conferendole la delicata tonalità rosata.
Oggi si può solo ammirare la distesa di arena mantenendosi a una certa distanza, come fanno i turisti a bordo dei piccoli cabinati visibili in questa foto (www. lamaddalenapark.it).
Fra il litorale di Santa Teresa di Gallura e il promontorio di Monti Russu (cioè rosso, dal colore del granito che lo compone), la spiaggia di Rena Majore -nel comune di Aglientu -è la più lunga dell’estesa Cala Vall’Alta. La zona è molto interessante dal punto di vista ambientale e naturalistico, soprattutto per il sistema dunario, per la vasta pineta e per le distese di “Armeria pungens”, lo spillone delle spiagge che in Sardegna viene chiamato rosa marina.
Capo Testa è una penisola r dalla forma arrotondata, nell’estrema punta settentrionale della Sardegna, collegata alla costa da una stretta lingua di terra e protesa nel mare delle bocche di Bonifacio, dove venti e correnti mettono a dura prova i velisti. Sorprendentemente, le acque di Cala Spinosa, sul litorale nord del promontorio, sono invece spesso calme (e trasparenti). La piccola baia, dominata da un faro attivo dal 1845, è circondata da candidi graniti levigati in fantasiose forme. Con questa pietra gallurese sono state realizzate alcune delle colonne del Pantheon romano e del Duomo di Pisa.
Nota come “spiaggia di Tahiti” 1 a causa della sabbia bianca e finissima. Cala Coticcio si apre sul versante orientale di Caprera. Sede della più nota scuola di vela italiana, l’isola è famosa perché Giuseppe Garibaldi vi trascorse gli ultimi 25 anni di vita, coltivando campi e allevando polli, cavalli e asini (quelle vicende sono state raccontate dalla figlia Clelia in “Mio padre”). La grande residenza in cui visse è oggi un museo: nella stanza dell’Eroe dei due mondi (sepolto dietro la casa), orologi e calendari segnano data e ora della sua morte, avvenuta il 2 giugno 1882 alle 18.21 (www.compendiogaribaldino.it).
A inventare la Costa Smeralda fu, nel 1962, il principe Karim, quarto Ago Khan. Oggi i 55 chilometri di costa compresi nel territorio del comune di Arzachena, gestiti dall’omonimo consorzio, sono universalmente noti come meta delle vacanze dei vip (www.consorziocostasmeralda.com). Grandiose strutture alberghiere, yacht di lusso e ville superbe non esauriscono però l’area, che conserva quasi intatti magnifici promontori e spiagge come quella di Capriccioli (sopra), profumata da ginepri e olivastri. In dialetto gallurese questo tratto di Sardegna si chiama in realtà Monti di Mola (la pietra di macina), che è anche il titolo di un brano di Fabrizio De Andre. Vissuto a lungo in Gallura, il cantautore narra l’amore fra un giovane e un’asina, ostacolato dalla burocrazia (i due risultavano cugini primi…).
E’ dal 1987 che la spiaggia di Santa Teresa di Gallura si aggiudica la Bandiera Blu. Battezzata Rena Bianca, si distende nella periferia nord della cittadina, che fa parte della Federazione delle città napoleoniche (www.napoleoncities.eu). : II borgo, fondato il 12 agosto 1808, nacque in seguito al fallimento del moto rivoluzionario del 1802 guidato dal prete Francesco Sanno Corda, confessore della madre del Bonaparte.
Da aprile 2011 l’isolotto di Spargi (4 chilometri quadrati) ha un nuovo proprietario: Sara Sorbino, che ne possiede otto ettari acquistati per 127mila euro, partecipando a un’asta giudiziaria. In precedenza (dal 1936) l’isola era occupata da Giovannino Catuogno, autodefinitosi Conte Spargi e autore di una causa (persa) contro lo Stato, per farsi riconoscere l’usucapione. La giovane tenutaria non può comunque costruire alcunché, essendo Spargi sottoposta a severissimi vincoli ambientali. Di natura granitica, ricca di acqua e vegetazione, ospita diverse specie protette di uccelli.
Guarda verso il mare I’ “orso” di granito che si erge a 122 metri di altezza nei pressi di Palau. Ben visibile, era punto di riferimento per i marinai fin dall’antichità (il primo a parlarne fu, nel II secolo, il geografo greco Claudio Tolomeo). Alcuni studiosi hanno identificato il promontorio, ricco di rilievi archeologici, con la terra dei Lestrigoni, i giganti antropofagi citati nell’ “Odissea” di Omero.
Un blocco di calcare in una regione di granito: Tavolara è un’eccezione in Gallura. L’isola, al largo di Olbia, è tutelata da un parco marino che comprende Punta Coda Cavallo e Molare. In parte occupata da una base militare, ospita sul versante rivolto verso la Sardegna, detto Spalmatore di Terra (nell’immagine qui sopra), un grappolo di case con una ventina dì abitanti e un paio di ristoranti gestiti da… un re. Si chiama Tonino Bertoleoni e fu il suo trisavolo Giuseppe a proclamare il piccolissimo regno, che sarebbe stato più tardi riconosciuto da Carlo Alberto. Una foto della famiglia reale, scattata a fine Ottocento da un viaggiatore inglese e donata alla regina Vittoria, è conservata a Buckingham Palace (vvww.tavolara.it).
Testo da Rivista MERIDIANI FOTO © Canva