L’Italia delle terme Agnano Terme
Agnano si trova appena fuori Napoli, oltre la collina di Posillipo, al margine del Parco regionale dei Campi Flegrei, zona di remota ma non del tutto sopita natura vulcanica.
La località stessa, con il celebre ippodromo e le terme, si trova sul fondo di un cratere, oggi verdeggiante ma un tempo occupato da un lago, primo fra quanti costellano il golfo di Pozzuoli, fra Procida e Ischia. Un comprensorio che non ha uguali per paesaggi e per storia, in uno straordinario intreccio di suggestioni.
La meraviglia più vicina è il cratere degli Astroni, che ha protetto al suo interno un lembo di natura selvaggia (boschi, paludi e macchia mediterranea), un tempo bandita i caccia dei Borboni, oggi riserva naturalistica.
Quanto all’archeologia, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra Pozzuoli e Baia, con le memorie del primo porto dell’impero romano e di villeggiature esclusive. Per non dire del mito – Cuma e l’antro della Sibilla; il lago d’Averno con le porte dell’Ade; il capo Miseno, legato alla figura ( Enea – , con tutto quel che ne deriva in fatto d’aneddotica e suggestioni letterarie.
AGNANO TERME
Napoli «km 11
COME ARRIVARE IN AUTO: tangenziale Est-Ovest di Napoli, uscita Agnano, km 2
IN TRENO: linea Villa Litemo-Napolì Gianturco, stazione di Bagnoli-Agnano
• LE TERME
I ruderi delle grandi terme romane, organizzate su vari livelli lungo un fronte di 300 m, sono la più diretta prova dell’importanza termale di Agnano Terme, che può contare su 72 sorgenti d’acqua variamente mineralizzata – a temperature comprese tra i 20 e gli 80 °C – e su quei soffioni che rappresentano la specificità dei Campi Flegrei.
In effetti a rendere pressoché unica l’offerta del luogo sono certe saune naturali a calore secco, dette stufe di S. Germano, che sfruttano emissioni gassose povere in vapore ma ricche in idrogeno solforato per un ‘bagno secco’ o ‘sudatorio’, assai efficace nelle terapie delle malattie respiratorie e della pelle.
Gli ambienti utilizzati per questo tipo di cure sono alcune grotte artificiali di antica costruzione, con temperatura ambientale crescente, da 40 a 70 °C. I trattamenti più convenzionali – bagni, fanghi e quant’altro – sono invece dispensati nello stabilimento eretto a inizio Novecento in eleganti forme liberty per volontà di Giuseppe Schneer, medico di origine ungherese.
Oggi le Terme sono articolate in diverse aree: inalazioni (cura della sordità rinogena con reparto pediatrico e centro di ventilazione polmonare); fanghi (circa 4000 mq su due piani); stufe (60 cabine).
A queste strutture si aggiungono un centro di cura per le vasculopatie periferiche e uno di estetica termale. La Venere Marina, do tato di moderne attrezzature e che propone varie tipologie di massaggi, terapie per la remise en forme e la cosmesi.
• L’ACQUA
De Pisis. 58 °C salso-solfato-bicarbonato-alcalina. Sprudel. 40 °C salso-solfato-bicarbonato-alcalina.
• LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE Malattie circolatorie, della pelle, dell’apparato locomotore, dell’apparato respiratorio, dell’apparato urinario e del ricambio.
• LE CURE TERMALI
Aerosol, bagni terapeutici, docce terapeutiche, fanghi, grotte/stufe, idromassaggi, idropercorso, inalazioni caldo-umide, insufflazioni, nebulizzazioni, politzer crenoterapico, ventilazioni polmonari.
• LE ALTRE CURE
Fitness, massaggi, medicina estetica, programmi antistress.
II TEMPO LIBERO
A Napoli, buona tavola e ricordi. In città, alcune raccomandazioni per il buongustaio che ama gli ambienti d’atmosfera.
La prima vi porterà a Santa Lucia, uno dei quartieri più caratteristici di Napoli, proprio nel borgo marinaro, ai piedi di Castel dell’Ovo. Il locale è La Bersagliera, fondato nel1919, con arredi liberty e uno straordinario florilegio di ricordi legati a celebri frequentatori.
La cucina è napoletana ‘verace’: tagliatelle ai frutti di mare; frittura di paranza o il tradizionale coccio al l’acquapazza; fra i dolci, pastiera, zuppa inglese e l’irresistibile babà.
Per una pizza, l’indirizzo giusto è quello di Ciro a Santa Brigida, nella via omonima: anche qui ambiente anni Trenta e ingredienti di stretta osservanza: pomodori delle terre vesuviane, mozzarella come Dio comanda e quant’altro serve a guarnire, in gran dovizia tra terra e mare.
A conclusione, due suggerimenti per un dopo pranzo in chiave ottocentesca: il Gran Caffè Gambrinus, all’inizio di via Ghiaia, e la cioccolateria Gay-Odin, in uno dei suoi sette punti vendita lungo la straordinaria passeggiata di via Toledo.