Caltagirone la regina della creta
Adagiata su tre alture che collegano i monti Erei agli Iblei, Caltagirone è fiera del proprio passato millenario e dei gioielli artistici che custodisce nel suo cuore storico.
Roberta Cortella da Rivista PleinAir
Una meta d’obbligo durante la visita di Caltagirone è la Scala di Santa Maria del Monte, abbellita da decorazioni ceramiche.
Kalat al Giarun, in arabo collina dei vasi: è il nome stesso a suggerire l’origine della città di Caltagirone. Furono proprio gli arabi a sviluppare tecnologie innovative nella lavorazione dell’argilla e a fare della località catanese uno dei maggiori centri al mondo per la lavorazione della ceramica.
Non a caso “la regina delle montagne”, come viene chiamata fin da tempi antichi, è circondata da imponenti calanchi dove da secoli i ceramisti estraggono il materiale per le loro lavorazioni.
Ed eccoci catapultati nel centro di questa città patrimonio dell’Unesco, solcata da vie tortuose e irregolari che ne rivelano i tratti medioevali, sulle quali s’innestano monumentali architetture rinascimentali e tardobarocche ricche di decorazioni in ceramica. La scenografica Piazza del Municipio è un esempio della ricchezza artistica della città siciliana: il Palazzo dell’Aquila, sede del Municipio, con la sua facciata dalle eleganti linee neoclassiche; la Corte Capitaniale, uno dei pochi edifici tardorinascimentali sopravvissuti al terremoto del 1693; la Galleria Luigi Sturzo, antica casa senatoria del XV secolo, successivamente trasformata in teatro lirico e oggi destinata a eventi culturali e sociali.
Ma a lasciare a bocca aperta è senz’altro la Scala di Santa Maria del Monte realizzata nel 1606, composta da 142 gradini che collegano due parti della città coprendo un dislivello di 45 metri. Neppure il più pigro dei visitatori può resistere alla tentazione di percorrerla, osservando con sguardo attento i rivestimenti in maiolica policroma che dal 1956 ne decorano ogni alzata.
Dall’alto della scalinata Caltagirone da il meglio di sé, offrendo alla vista cupole e campanili maiolicati che punteggiano di colore questa città incipriata d’argilla.
Sulla sommità della grande scala sorge l’antichissima chiesa di Santa Maria del Monte, probabilmente di origini bizantine. Come la maggior parte degli edifici locali venne distrutta dal sisma del 1693, ma la ricostruzione le regalò sobrie ed eleganti forme barocche.
Vale la pena ripercorrere la lunga scala in discesa, questa volta facendo tappa nelle botteghe dei ceramisti alla ricerca di qualche acquisto di qualità: mattonelle, fischietti, vasi, piatti, albarelli (impiegati un tempo dagli speziali nelle farmacie) e pittoresche teste di moro. Sono oltre un centinaio le botteghe artigiane che qui lavorano la terracotta con i metodi di un tempo. C’è chi ripropone i motivi moreschi nei colori della tradizione (turchino, giallo oro, verde, manganese), magari rivisitandone disegni e decori in modo personale, e chi si cimenta nella ricerca di forme più originali di moderno design.
A sorpresa, anche spostandosi dal centro e avventurandosi in strade secondarie, la densità e bellezza dei palazzi nobiliari non diminuisce. A ogni angolo spuntano eleganti portali d’ingresso dove, mettendo rispettosamente il naso, si possono ammirare splendidi cortili, scalinate e colonnati con decorazioni ceramiche d’ogni forma, in un’apoteosi di colori e stili.
È il caso del Palazzo della Magnolia con l’esuberante facciata floreale in terracotta, della balconata settecentesca di Palazzo Bonanno del Polino con i caratteristici mensoloni ornati di figure, dell’aristocratica Villa Patti costruita in stile gotico veneziano e persino del grandioso cimitero neogotico, con i suoi particolari architettonici in terracotta. Caltagirone possiede uno dei più graziosi giardini pubblici d’Italia dove trovano spazio espressioni artistiche diverse: la balconata liberty del teatrino, i vasi e le statue barocche e il gazebo in un raffinato stile arabo.
Per non parlare del numero impressionante di edifici religiosi disseminati in tutta la città. Meritano una visita accurata la chiesa del Collegio dei Gesuiti, ricca di opere d’arte, intarsi in marmo, statue e sculture, la cattedrale di San Giuliano con la sua curiosa facciata in stile liberty, la chiesa di San Bonaventura che custodisce affreschi e sculture lignee.
E ancora il convento dei Padri Cappuccini, con il celebre presepe di statuine rigorosamente in ceramica, e la chiesa di San Giacomo dedicata al patrono. Lasceremo la città con l’impressione di aver visitato un museo a cielo aperto, piacevolmente sazi di questa abbuffata di arte e di storia… e senz’altro appesantiti dalle ceramiche tradizionali appena acquistate.
Roberta Cortella
DOVE SOSTARE
Area attrezzata comunale Parcheggio San Giovanni, in Via Circonvallazione di Ponente, situata vicino al parco a 300 metri dall’ingresso nord di Caltagirone.
COSA VISITARE
Museo Civico al Carcere Borbonico (Via Roma, 10, tel. 0 9 3 3 31 590); ingresso gratuito, chiuso lunedì. Ospedale delle Donne – Museo d’Arte Contemporanea Caltagirone (Via Luigi Sturzo, tei. 0933 21083); ingresso gratuito, chiuso il mercoledì.
Museo Naturalistico del Comprensorio Calatine e della Riserva Naturale Orientata del Bosco di Santo Pietro, visitabile su appuntamento (tel. 3 6 8 37 84 202 o 3 2 7 83 57 486, swfcaltagirone@yahoo.it).
Museo Internazionale del Presepe – Collezione Luigi Colaleo (Largo San Luigi 2, tel. 0 9 3 3 53 754); ingresso gratuito, chiuso il giovedì.
SPECIALITÀ TIPICHE
Ottimi cannoli siciliani possono esse¬re acquistati presso la pasticceria ludica e Trieste (Via Principe Amedeo 22).
Il ristorante Pepe Nero (Via Fisicara 20/G), in pieno centro, propone la cucina locale (anche rivisitata) in una gradevole ambientazione.
INDIRIZZI UTILI
Ufficio Informazioni Turistiche, Sala degli Specchi della Corte Capitaniale, Piazza Municipio; tel. 0 9 3 3 41 808 o 3 3 5 57 95 945, servizio-turismo@comune.caltagironect.it, www.comune.caltagirone.ct.it. ProLocodiCaltagirone, tel.3 3 9 61 03 760, proloco.caltagirone®gmail.com.