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Ferrero Rocher, l’inimitabile

I prodotti “cult” Ferrero Rocher, l’inimitabile

La più venduta pralina al cioccolato in Italia è un concentrato di bontà ed altissima tecnologia

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Qualche anno fa erano il clou   nei   ricevimenti dell’ambasciatore,  ac­colti, sempre, da sus­surrati   e   prolungati “Ohh…” di meraviglia, poi sono diventati in­separabili  accompagnatori  (insieme all’inappuntabile   Ambrogio)   della Signora in Giallo che, socchiudendo appena gli occhi, li mordicchia con eleganza e compiacimento. Stiamo parlando dei Ferrerò Rocher, gli irresistibili cioccolatini – ma vedre­mo ben presto quanto sarebbe riduttivo classificarli semplicemente così -rotondi e dorati, che in un lasso di tempo relativamente breve si sono imposti sul mercato e sono entrati a far parte delle abitudini di milioni di appassionati del cioccolato. Qual è il segreto che ha portato il Ferrerò Rocher ad essere il cioccolatino più venduto in Italia?

l’immagine classica del Ferrero Rocher: al cioccolatino completamente vestito, si affiancano la pralina “scartata” e la nocciola che ne costituisce il cuore.

Sotto, lo spaccato della struttura della pralina: lo strato esterno è una copertura di cioccolato al latte e granella di nocciole, il secondo strato è il wafer sferico che racchiude la crema di zucchero, farina, latte e cacao magro.

Al centro di questa morbida delizia si posiziona il cuore del Ferrerò Rocher, una nocciola intera

Da Voglia di Cioccolato HACHETTE

uno studiato mix di sapori e il fascino dell’assaggio

Indubbiamente il suo punto di forza risiede nell’assoluta originalità della formula e nella squisitezza del cock­tail multistrato di cui è composto, che danno origine a un insieme di sapori, aromi e profumi che si sciolgono len­tamente e delicatamente in bocca, lasciando un gusto pieno ed armoni­co, con quel certo non-so-che di misterioso, che spinge subito a… gustarne un altro.

Come in molte ricette famose, non è consentito cercare di scoprirne fino in fondo i segreti, anche perché, inevita­bilmente, se ne limiterebbe un po’ il fascino. Ma possiamo tentare un viaggio all’interno di questa delizia, per renderci conto di quali siano gli elementi responsabili di un così riuscito e affascinante mix di sapori.

Le sorprese cominciano dal primo morso, da quel contatto inaspettato e croccante con la sottile sfoglia di wafer (un wafer rotondo, vero punto di eccellenza, anche dal punto di vista della tecnologia dolciaria) che contiene il gusto forte del cioccolato e offre un diversivo al palato, nell’attesa di una morbida crema che prepara l’incontro con il cuore del Ferrerò Rocher: una croccante e profumata nocciola che si mischia voluttuosamente con gli altri sapori. Il risultato? Un cioccolato-pra­lina dalla personalità unica. Perché, come abbiamo già accenna­to, pochi prodotti riescono a espri­mere nello stesso tempo una grande sapienza gastronomica unita ad una così innovativa “costruzione”.

In alto a sinistra, il Ferrero Rocher mostra tutti gli ingredienti della sua farcitura interna.

Sotto,

la classica piramide di praline: un modo di servire i cioccolatini che è stato spesso riproposto nelle pubblicità e nelle confezioni di Ferrero Rocher.

la pralina che nasce nel 1982 con un’esclusiva sfera di wafer

Questa capacità, forse, è il dato più curioso e sorprendente del Ferrerò Rocher: un prodotto creato completa­mente ex-novo nel 1982 da moderni alchimisti-pasticceri che, da una parte immaginiamo intenti a dosare cacao, wafer, crema e nocciole, dall’altra sco­priamo intenti a dare alla ricetta una struttura degna di una opera di alta architettura.

Non ci sono ricette recuperate, alle spalle del Ferrero Rocher; nessuna formula d’antica data, magari rivedu­ta e corretta, ma un’attenta cura del prodotto e strategia di marketing che ha identificato la formula vincente. Una volta inventata, la ricetta è stata verificata “sul campo”, facendola as­saggiare ai futuri consumatori. Test “alla cieca” con il pubblico, nei quali si offriva il cioccolatino anonimo per averne un giudizio; oppure test in cui si presentava incartato e con tanto di nome, e si chiedeva al consumatore quali immagini evocasse e quale tipo di scatola sarebbe stata, a suo giudi­zio, la più adatta a contenerlo; e, infine, verifiche di mercato sulla fun­zionalità e praticità delle confezioni e sull’impatto emotivo dei messaggi pubblicitari. Un lavoro scrupoloso dove nulla è stato lasciato al caso.

Da qualche migliaio di pezzi venduto in via sperimentale nel 1982 si è arriva­ti, dopo i primi dieci anni, all’incre­dibile cifra di 350 milioni di pezzi. E solo sul mercato italiano. Logico che un prodotto così program­mato venisse seguito passo passo nel suo percorso commerciale: ecco il perché della grande importanza che è stata data all’immagine, alla confezio­ne e al primo impatto visivo.

“In un momento storico in cui le abi­tudini e gli stili alimentari hanno sem­pre più una connotazione di scelta culturale e sono sempre di più legati a un discorso di qualità della vita più che di semplice nutrizione, diventa importante offrire un prodotto che affascina in tutti i suoi aspetti: buono da mangiare, con un buon profumo, piacevole al tatto e anche bello da vedere” avevano spiegato i dirigenti marketing della Ferrerò. Ecco, allora, la preziosa carta dorata e increspata, la forma rotonda, il pirottino, il bollino messo quasi come sigillo a uno scrigno di preziosi… Uno scrigno che avrebbe protetto una golosità inconfondibile, e sempre con la garanzia della massima freschezza.

I Ferrero Rocher hanno infatti una vita sapientemente calcolata e relati­vamente breve: la loro data di scaden­za è più ravvicinata rispetto a quelle adottate dai concorrenti, e questo per garantire sempre un prodotto al mas­simo livello. Ecco perché è impossibi­le trovare un Ferrero Rocher sul mer­cato nei mesi che vanno da maggio a settembre, quando il caldo potrebbe comprometterne la qualità.

un’immagine dello spot televisivo del “ricevimento

dall’Ambasciatore” e, in basso,

la dorata linea di produzione di questi cioccolatini Ferrero

Come è fatto e il suo valore calorico

L’ esatta definizione merceologica del Ferrero Rocher è “Pralina di ciocco­lato al latte con ripieno cremoso e nocciola intera” ed è pienamente rispettata dalla presenza di due parti distinte, la pasta interna o “animella” della pralina e la copertura esterna.

La copertura è costituita da cioccola­to al latte sul quale viene depositata una granella fine di nocciole sguscia­te e tostate poco prima della lavora­zione. La farcitura interna è un impa­sto cremoso a base di zucchero, gras­si vegetali, farina, latte scremato e cacao magro, che racchiude una noc­ciola intera. Questa è la vera particolarità del prodotto: oltre alla fre­schezza del sapore, dovuta alla tec­nologia della Ferrerò, la nocciola completa l’alternanza di sapori e consistenze che erano arrivati al palato in precedenza.

Rocher si conserva per alcuni mesi a temperatura ambiente ma va riposto in un luogo fresco. Il valore calorico è rilevante: 570 kcal per 100 g di pro­dotto. Ciò significa che ogni pralina di Rocher, che pesa circa 12,5 g vale più o meno 70 kcal.

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