#Adv Privacy Policy Cookie Policy

Condizioni atmosferiche – Le nuvole

IMPARATE A CONOSCERE MEGLI O L E CONDIZIONI ATMOSFERICHE

Il tempo è senza alcun dubbio il fattore più importante nel determinare il successo di una veleggiata, di una regata, di una crociera. Già gli antichi avevano capito che la meteorologia segue leggi abbastanza ben definite e che, osservando le condizioni atmosferiche esistenti in un dato momento, è possibile prevedere il tempo che farà.

Di fatto, anche se la meteorologia — il nome tecnico per indicare lo studio del tempo atmosferico — è materia altamente scientifica e complicata, le cognizioni di base che occorre conoscere per essere un bravo marinaio non sono difficili da imparare.

Indicazioni visive del tempo

I fenomeni atmosferici si spostano da un luogo all’altro, e ne appaiono sempre i segni premonitori: non occorre essere un meteorologo per interpretarli. La natura, infatti, li manifesta esattamente in cielo, perché tutti possano vederli: ad esempio, i colori del cielo stesso, la . forma e la densità delle nubi, l’aspetto del sole.

Un cielo azzurro e chiaro di solito indica bel tempo; un cielo scuro e coperto indica la presenza del vento. Un cielo vividamente rosso al tramonto significa che l’indomani sarà bel tempo; un cielo rosso vivo all’alba può voler dire che quel giorno ci sarà cattivo tempo. Vi è molta verità nel vecchio detto « rosso di sera bel tempo si spera; rosso di mattina maltempo si avvicina ». Inoltre, un cielo giallo vivo al tramonto fa presagire vento; un cielo giallo pallido, pioggia.

II sole ci offre altri indizi: ad esempio, quando si leva da un orizzonte grigio, preannuncia con buone probabilità una bella giornata. Un tramonto accompagnato da nubi diffuse e di un bianco abbagliante
indica l’approssimarsi di una tempesta.

Un sole, debole e pallido significa quasi sempre che sta per piovere. Anche la luna ci aiuta: quell’alone che a volte la circonda è preavviso quasi certo di maltempo.
I bravi marinai leggono nelle nubi come nelle stelle; le riconoscono all’istante e sanno leggere nella grande varietà di forme, i messaggi premonitori che ciascuna porta con sé. Esistono quattro tipi fondamentali di preavvisi del tempo offerti dalle nubi che dovete essere in grado di riconoscere:

1. Un aumento della nuvolosità indica di solito un peggioramento delle condizioni atmosferiche.
2. Nubi in movimento annunziano l’avvicinarsi di una tempesta.
3. Due o più strati di nubi che si spostano in diversa direzione presagiscono una tempesta imminente.
4. Quando la nuvolosità generale è collegata alla direzione predominante del vento, rivela l’ubicazione esatta della tempesta.

È importante anche conoscere quali nubi state osservando. Fondamentalmente le nubi sono classificate in base alla loro altezza: cirri, cirrostrati, e cirrocumuli sono considerati nubi alte (oltre i 6.000 metri); gli altostrati e gli altocumuli sono chiamati nubi medie (da 2.500 a 6.000 metri); e gli strati, i nimbostrati e gli stratocumuli sono noti come nubi basse.

Un solo tipo di nube, il cumulonembo, preannunciatore del temporale, si estende a tutte le quote, dato che ha inizio dal suolo e si innalza fino a grandi altezze: 12.000 metri o più. Ciascun tipo di nube
indica che determinate condizioni atmosferiche stanno per verificarsi, come spiegheremo qui di seguito :

Cirri.

Nuvole staccate e leggere che assumono varie forme, quali pennacchi piumati, linee curve di aspetto fibroso, filamenti che attraversano un cielo azzurro, ciuffi isolati e cosi via. Sono spesso disposte in strisce parallele che attraversano il cielo e che, per effetto della prospettiva, convergono in un punto sull’orizzonte o in due punti opposti.

Le formazioni di nubi a cirro, quando si spostano rapidamente, specialmente da sud-ovest, possono indicare pioggia o maltempo. Quando si ispessiscono, soprattutto con vento da sud, sullo sfondo di un cielo coperto o grigio, è da prevedersi cattivo tempo. Se i cirri si spostano da est a ovest ‘, si può
contare sulla pioggia entro le ventiquattr’ore.

Se si ammassano a incudine, è prossimo un temporale. I cirri non indicano necessariamente maltempo, quando le loro dimensioni non aumentano, si spostano lentamente o sono statici, e si dissolvono al levarsi del sole.

Cirrocumuli.

Piccole masse globulari o bioccoli bianchi, senza ombra o con ombra molto leggera, disposti a gruppi oppure a file. Nubi di questo tipo indicano spesso tempo variabile e possono essere segno di pioggia se sospinte dai venti del I e del II quadrante.

Cirrostrati.

Velo sottile e biancastro che talora copre completamente il cielo, dandogli un aspetto cinerognolo e che altre volte presenta, più o meno distintamente, una formazione come di rete aggrovigliata. Questo velo provoca a volte un alone attorno al sole e alla luna. Nubi di questo genere sono segno di pioggia quando cominciano ad ispessirsi.

Altocumuli.

Banchi globulari con aspetto di scogli o ciottoli piuttosto ampi bianchi o grigiastri, parzialmente ombrosi, sistemati a gruppi o a file, non di rado ammucchiate in modo tale che ne appaiono confusi i limiti. I banchi distaccati sono in genere più grandi e più compatti al centro del gruppo; al margine assumono la forma di fiocchi più sfrangiati. Sovente si estendono allineati in una o due direzioni. Quando assumono forma a cupola, è possibile un temporale, ma se persistono a macchie piccole e isolate vi sono buone probabilità di bel tempo.

Altostrati.

Velo fibroso di color grigio o bluastro, che mostra una macchia vivida in vicinanza del sole o della luna.
Queste nubi assomigliano a cirrostrati spessi, ma senza il fenomeno dell’alone.
G li altostrati possono provocare pioggia quando aumentano di volume e si abbassano nel cielo.

Stratocumuli.

Ampie masse globulari o rotoli di nubi scure, che coprono di frequente tutto il cielo e talora gli danno
un aspetto ondoso. Lo strato di nubi a stratocumulo non è, di norma, molto spesso, e negli spazi che si frappongono sono sovente visibili macchie di cielo azzurro.
Si possono osservare innumerevoli tipi di transizione tra questa forma di nube e gli altocumuli. Gli stratocumuli sono distinguibili dai nembostrati dall’aspetto globulare o accavallato e per il fatto che
non portano pioggia. Di solito gli stratocumuli precedono o seguono una tempesta.

Cumuli

Nubi spesse, a sviluppo verticale, il cui margine superiore è a cupola e mostra delle protuberanze o dei ciuffi, mentre la base è orizzontale. Quando queste nubi sono contro al sole, le superfici che si presentano solitamente all’osservatore hanno maggiore splendore rispetto ai margini delle protuberanze. Quando la luce cade obliquamente, esse danno ombre profonde; quando, al contrario, le nubi sono dallo stesso lato del sole, appaiono scure, con margini luminosi.

Se diventano grigie o nere, significa che vanno accumulando acqua e può verificarsi un temporale.
Inoltre, quando si ammassano sopravvento vi sono buone probabilità di venti forti.
D’altro canto gruppi piccoli e isolati di cumuli indicano di solito bel tempo.

Nembostrati.

Nubi di pioggia; uno strato spesso di nubi scure, amorfo e con margini frastagliati, dal quale in genere cade una pioggia continua. Al di sotto dello strato vi sono frequentemente nubi a brandelli o sfrangiate a bassa quota, talvolta collegate con il nembostrato soprastante.

Cumulonembi.

Nuvoloni, nembi temporaleschi; pesanti masse di nubi che si levano in forma di montagne, torri, incudini; generalmente presentano nella parte superiore un velo o uno schermo di aspetto fibroso, in quella inferiore una massa di nubi simili ai nembostrati. Dalla base di solito si rovesciano acquazzoni.

Strati

Strato di nubi basse e uniformi, che danno al mare un aspetto caliginoso; anche se sono staccate dalla superficie dell’acqua danno un’impressione come di nebbia. Compaiono di solito in concomitanza con pioggia leggera e continua. Quando questo strato molto basso si suddivide in brandelli irregolari, viene definito fractostrato; e quando è sospinto da nord-est ed est verso venti di sud prelude in genere a un lungo periodo di pioggia.

Per la previsione del tempo è importante non solo saper identificare i vari tipi di nubi, ma anche, e soprattutto, la loro successione. La seguente sequenza di nubi di solito sta a significare l’approssimarsi del
cattivo tempo:

1. Da cirrostrati ad altocumuli (temporale).
2. Da altostrati ad altocumuli a nembostrai o a cumulonembi (temporale).
3. Da altocumuli a cumuli (temporale).
4. Da cumuli a cumulonembi (temporale).
5. Da cirri a cirrostrati (temporale).
6 . Da cirrocumuli ad altocumuli a cumulonembi (temporale).
7. Da cirri a cirrocumuli a cirrostrati (pioggia).
8. Da altostrati a nembostrati (pioggia).
9. Da stratocumuli a strati (pioggia).
10. Da cirri a cirrostrati ad altostrati a nembostrati (pioggia).

Esistono inoltre altre indicazioni ottiche da prendere in considerazione; ad esempio, chi conosce il tempo sa osservare anche gli uccelli. Se ancora non sapete come, eccovi alcuni indizi che vi aiuteranno a prevedere il tempo, e vi risparmieranno parecchie difficoltà in mare.

Ad esempio, quando gli uccelli marini e i gabbiani si levano in volo al mattino presto e si dirigono verso il largo, si può contare sul bel tempo e su un vento moderato.
Quando volteggiano verso terra, o vi restano, o volano stridendo verso la costa, aspettatevi un forte vento e tempesta. Molti uccelli, inoltre, si appollaiano sui cavi, sui rami degli alberi o su qualunque altro luogo adatto al riposo quando è in arrivo il cattivo tempo.

Oltre a ciò, ricordate che tutti i cambiamenti del tempo sono provocati dal vento: le condizioni atmosferiche, per modificarsi, devono essere in movimento. Se non c’è vento, il tempo non cambia. Per
la previsione ci si può valere anche del fumo che si alza dai fumaioli delle fabbriche o delle navi: quando si dirige verso il basso è un segno rivelatore dell’abbassamento di pressione che precede la pioggia; quando si leva verso l’alto indica di solito bel tempo.

Oltre a seguire il segnavento, tenete d’occhio l’acqua osservando in che maniera i refoli e le raffiche si muovono sulla sua superficie. Con un po’ di pratica, riuscirete ad individuare un cambiamento nella forza e nella direzione del vento basandovi sull’avanzare di una raffica, che si riconosce solitamente dallo spostamento sopravvento di macchie scure sulla superficie del mare e dall’aumento delle creste bianche.

In un porto circondato da sbarramenti di vario genere, esse possono provenire da direzioni molto diverse; in mare aperto tali variazioni non sono di solito cosi accentuate.

error: Content is protected !!