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Islanda Il ghiaccio e il mare

Il ghiaccio e il mare

Un viaggio indimenticabile attraverso i paesaggi e le atmosfere islandesi. Da una cascata all’altra fra montagne dai colori unici, dai neri faraglioni di una spiaggia vulcanica agli iceberg di una laguna glaciale, vi raccontiamo la nostra esplorazione della Terra e del Ghiaccio.

Testo e foto di Giulio Ielardi   Rivista PleinAir

Tanto vale scriverlo subito. Non esiste nessun luogo, in Europa, dove i paesaggi naturali sono in egual misura integri e maestosi. Grazie alla latitudine, alla recente storia geologica e alla scarsissima antropizzazione l’Islanda offre una varietà di orizzonti e un’abbondanza di soggetti tali da coinvolgere ed entusiasmare anche il più smaliziato dei viaggiatori. Davanti agli occhi si alternano le scogliere battute dalle onde e spiagge eli nera sabbia vulcanica, le acrobazie aeree dei fulmari e la goffaggine di una foca che sale a sonnecchiare su un iceberg, il getto improvviso d’acqua calda di un geyser e il tappeto giallo di un prato di ranuncoli in fiore, i paesaggi onirici di montagne multicolori e il boato delle cascate.

Un viaggio in Islanda va pianificato con cura e adeguato anticipo. Portare sin qui il proprio camper vuoi dire affrontare un lungo trasferimento fino alla Danimarca e da qui prendere un traghetto che in due giorni di navigazione, con sosta alle Fær Øer porterà a sbarcare sulle coste orientali dell’isola.

In alternativa si può noleggiare sul posto un camper oppure un’auto, pernottando a scelta presso hotel, guesthouse. campeggi, ostelli. Io ogni caso si tratterà di un viaggio indimenticabile. I grandi spazi faranno correre il tempo a vostra disposizione, e giunto il momento della ripartenza molte mete saranno rimaste inevitabilmente escluse: per questo non è consigliabile pianificare la visita di tutta l’isola seguendo l’anello della statale 1 che ne compie il periplo, la Ringvegur.

Si tratta infatti di oltre 1.300 chilometri (oggi interamente asfaltati), che richiedono tempi adeguati di percorrenza non solo la tortuosità di certi tratti, i limiti di velocità e l’assenza quasi generale (salvo eccezioni presso la capitale) di corsie supplementari: è la straordinarietà dei paesaggi attraversati che vi imporrà una tabella di marcia ben differente. Limitandosi alle aree attraversate dalla Ring­vegur occorrerebbero almeno sei settimane: non avendole a disposizione è senz’altro meglio prediligere un settore dell’ isola. Sarà un buon motivo per ritornare.

Il giardino Segreto dì Landmannalaugar Sono davvero da non perdere i pae­saggi lunari di Landmannalaugar, una delle aree incontaminate più suggestive d’Europa. Tra i diversi possibili accessi, la pista F208 parte dalla statale 26 e conduce a destinazione dopo 35 chilometri di sterrato agevolmente percorribili con un mezzo fuoristrada o anche con un normale veicolo a due ruote motrici, salvo andare a piedi nell’ultimo tratto che ha inizio con un ponticello su un torrente; in ogni caso è bene sapere che le compagnie assicurative islandesi coprono i soli mezzi 4×4 da possibili danni occorsi sulle piste sterrate.

La stessa pista di avvicinamento offre paesaggi incredibili, tra nere montagne ammantate di muschio o chiazzate dal bianco dei nevai, laghi, distese di sabbia e lava. L’arrivo è in una conca pianeggiante dove sorge un rifugio montano nei pressi del quale, usufruendo dei servizi, è possibile piantare una tenda. Alcune pozze di acqua calda offrono la possibilità di fare un bagno ristoratore, mentre incamminandosi lungo i sentieri si attraversano colate laviche e si raggiungono siti multicolori per i depositi di zolfo e ferro guadagnando punti panoramici. Chi non dispone di un mezzo idoneo può optare per un’escursione organizzata o per il bus della Reykjavik Excursions, che parte tutti i giorni dalla capitale (www.re.is).

Da Seljalandfoss a Svartifoss Da Gullfoss si torna sui propri passi fino alla statale 1, a meno che non si voglia seguire l’avventurosa deviazione per gli straordinari pa­esaggi montuosi dell’interno (vedi il riquadro II giardino segreto di Landmannalaugar). Imboccato il Ringvegur in direzione sud-est e passati i villaggi di Hella e Hvolsvòllur, s’incontrano due cascate assolutamente da non perdere a ridosso della strada. La prima è Seljalandfoss, unica poi­ché un sentiero sdrucciolevole consente di passare dietro il potente salto d’acqua, offrendo un punto di vista davvero originale. Poco prima della cascata una deviazione porta al Bakkaflugvòllur, da dove partono i brevi voli di linea per le dirimpettaie isole Vestmannaeyjabaer con le colonie di pulcinella di mare e i postumi dell’eruzione vulcanica che nel 1973 seppellì centinaia di case.

Proseguendo sulla statale ecco invece Skógafoss: qui i metri del salto sono ben 60 e le verticali pareti rocciose ospitano i nidi dei fulmari, acrobatici parenti dei gabbiani che a queste la­titudini popolano le falesie costiere. Una ripida rampa di scale permette di raggiungere due postazioni pano­ramiche.

Di nuovo al volante, non occorre ancora molta strada per raggiungere la piccola capitale della costa meridionale dell’isola e cioè Vik, poche case raccol­te ai piedi della collina dove sorge la chiesa. Il viaggiatore trova ugualmente tutto ciò di cui ha bisogno: ristoranti e un negozio di maglioni di lana. Tutto questo è a pochi passi da una bellissima spiaggia nera, chiusa a occidente da scure falesie al cui termine emergono dal mare appuntiti faraglioni.

Ma in realtà per visitare le principali attrazioni del territorio di Vik occorre tornare indietro sulla statale: la prima tappa è la penisola di Dyrhólaey, dove si arriva per una stradina che alla fine attraversa un’ampia zona di marea. Dal parcheggio ci si affaccia in vari punti dalla scogliera, colonizzata da fulmari e pulcinella di mare, mentre sulla vasta spiaggia si avvistano con facilità gli edredoni (anatre nordiche tra le più comuni). Tornando indietro, una deviazione non asfaltata e non adatta ai mezzi ingombranti conduce invece alla sommità del rilievo dove sorge un faro: il panorama è stupendo e si gode la veduta di un grande arco di roccia dove nidificano a centinaia i gabbiani tridattili, le urie e le gazze marine.

L’altra deviazione dal Ringvegur porta a Reynisdrangar. Fra altri paesaggi solitari, passando accanto ad alcune fattorie e a una chiesetta, si giunge alla nera spiaggia vulcanica di Reynisfjara, da non perdere per la veduta sui faraglioni di Vik e la parete di basalto a canne d’organo che chiude la spiaggia verso est. La prossima tappa è il canyon di Fjardràrgljùfur. Per raggiungerlo si attraversa sulla statale un’ampia area di rocce laviche ricoperte di muschio e sfagno, dove merita fermarsi approfittando delle saltuarie piazzole di sosta a bordo strada. Poco prima di Kirkjubaejarklaustur, ecco il bivio a sinistra per Laki (F206) dove a circa tre chilometri e mezzo si trova il canyon di Fjardràrgljùfur. Lasciato il v.r. in uno spiazzo, attrezzato a punto sosta con bagni pubblici, ci s’incammina brevemente per il sentierino erboso che in pochi minuti conduce alla prima di una serie di straordinari punti panoramici sulla gola rocciosa.

Dopo Kirkjubaejarklaustur si prosegue fino a Skaftafell e alla cascata di Svartifoss, dove il salto dell’acqua è reso particolare dalla roccia da cui precipita: si tratta di un catino di colonne basaltiche a canna d’organo e il colpo d’occhio da sotto la cascata – e dal vicino ponticello di legno sul torrente che vi trae origine – è particolare. Per raggiungere la cascata dal campeggio presso il centro visite del parco nazionale di Skatftafell si deve percorrere un bel sentiero che in tre quarti d’ora circa conduce a destinazione.

Fino a Jòkulsàrlón e ritorno II Ringvegur si riavvicina alla costa senza però affacciarvisi. Dopo una trentina di chilometri si scavalca un canale e la vista si apre verso sini­stra su una meraviglia della natura. Dall’incombente gelida distesa del Vatnajòkull, il ghiacciaio più grande d’Europa, in uno sfondo di cime nerastre gruppi di iceberg bianchi e azzurri galleggiano in uno specchio d’acqua davanti ai turisti incantati. Si tratta della laguna di Jòkulsàrlón, uno dei luoghi più celebri del paese. La visita di questo sito, dove è presente un negozietto con caffetteria e bagni, può avvenire con diverse modalità tra cui la gita su mezzi anfibi che dopo aver raggiunto su ruote il bordo della laguna vi si tuffano navigando tra i ghiacci.

Più tranquilla la pas­seggiata lungo le sponde, che consente di avvistare alcuni animali che frequentano abitualmente la laguna: foche, sterne artiche, oche facciabianca, edredoni e altri uccelli. La visita si completa attraversando la statale ed esplorando la grande spiaggia che si estende ai due lati del canale, dove si fermano gli iceberg sospinti dalla corrente. I loro blocchi trasparenti contrastano vivamente con la sabbia nera, creando tra gli spruzzi del vento quasi onnipresente uno spettacolo unico.

La cittadina portuale di Hòfn, che dista circa un’ora, può rappresentare la tappa finale di questo itinerario dove
riposare (grazie anche alla presenza di un campeggio), rifornire serbatoi e cambusa e gustare i famosi scampi lo­cali. Proseguendo invece verso nord, dopo 274 chilometri di fiordi e altre bellezze si giungerebbe a Seydisfjòrdur,
la porta d’accesso all’isola per chi arriva con il traghetto dall’Europa continentale. Noi invece torniamo sui nostri
passi fino a Rejkyavik, sfruttando il nuovo passaggio per effettuare alcune soste saltate all’andata per via delle condizioni meteorologiche avverse.

Una di queste tappe è poco oltre Jòkulsàrlón, in direzione Vik: una deviazione su una breve stradina sterrata da percorrere con prudenza segnala la piccola laguna glaciale di Fjallsàrlón: gli iceberg galleggianti non sono numerosi, ma la vista sull’immenso – e qui vicinissimo – fronte glaciale lascia letteralmente senza fiato.

COME ARRIVARE D’estate voli diretti per Reykjavik parto­no da Milano (Icelandair, www. icelandair.it) e Roma (WOW Air, wowair.co.uk); negli altri mesi è possibile arrivare in Islanda con di­versi vettori facendo scalo a Lon­dra, Copenhagen o Amsterdam. Per raggiungere l’isola con il camper al seguito si può fare affidamento sulla compagnia di traghetti Smyril Line (www.smyril-line.com): la motonave Norròna salpa dal porto danese di Hirt-shals e fa tappa a Tórshavn, sulle Isole Faer 0er. La traversata dura circa 47 ore; nel periodo estivo le partenze hanno luogo il martedì alle 11.30, con arrivo previsto a Seydisfjòrdur (sulla co­sta orientale islandese) giovedì alle 8.30. Chi vuole approfittare dell’occasione per visitare le Faroe può prendere un traghetto che par­te da Hirtshals sabato alle 15.30 e arriva alle isole a Tórshavn alle 22.30 di domenica: c’è tempo a disposizione fino alle 18 di mercole­dì, quando salpa il traghetto per l’Islanda. Le corse sopra descritte si riferiscono tutte al pe­riodo estivo, tra metà giugno e fine agosto, e vanno prenotate con largo anticipo. V DOCUMENTI, ASSISTENZA SANITARIA È sufficiente la carta d’identità valida per l’e­spatrio (purché non rinnovata con timbro). I trattamenti di pronto soccorso sono eroga­ti su presentazione della tessera sanitaria; il livello delle strutture locali è generalmente molto buono.

CLIMA Sempre molto variabile. Nelle aree interne può nevicare anche in piena estate, ma generalmente da giugno ad agosto le temperature corrispondono alle nostre pri­maverili, con giornate tiepide o più fredde e ventose. A Reykjavik nel mese di luglio la temperatura media è di 13° C e il sole tra­monta solo per poche ore, tra mezzanotte e le quattro.

FUSO ORARIO Un’ora in meno rispetto all’Italia, due quando da noi vige l’ora legale.

NOLEGGIO Alcune compagnie islandesi effettuano il noleggio di camper una delle più diffuse è Happy Campers , che propone piccoli veicoli camperizzati per due persone oppure furgonati adatti a due adulti e due ragazzi. I costi partono rispettivamente da 150 e 280 euro al giorno: per tutte le infor­mazioni si veda il sito www.happycampers.is.

LINGUA Quella ufficiale è l’islandese; l’in­glese è assai diffuso.

CARBURANTE Non ci sono problemi a reperire benzina e gasolio, ma la distanza fra le stazioni di servizio consiglia di non rinviare la sosta anche se si è ancora a metà serbato­io. I distributori sono quasi tutti self service con carta di credito: va tenuto presente che occorre anche il codice pin. Al momento di rifornirsi, anche digitando un importo superiore a quello necessario per il pieno, vi verrà addebitato il costo della quantità effettiva­mente erogata.

VIABILITÀ

Per la guida in Islanda sono riconosciute la patente e l’assicurazione ita­liane. È obbligatorio viaggiare con gli anabbaglianti accesi sia di giorno che di notte.

VALUTA

La moneta in vigore è la corona (ISK), suddivisa in 100 aurar: un euro viene cambiato con circa 154 corone (dicembre 2014). Le principali carte di credito sono accettate ovunque anche per piccoli paga­menti.

TELEFONO

II prefisso internazionale per chiamare dall’Italia è 00354, viceversa si compone lo 0039. Le aree abitate e in gene­re le zone lungo la costa sono ben collegate attraverso il sistema GSM, mentre nell’entroterra è più difficile trovare una rete funzio­nante.

SOSTE, CAMPEGGI, OSTELLI

Sull’isola esistono una cinquantina di strutture orga­nizzate, generalmente aperte dall’inizio di giugno alla fine di agosto. Nessuna legge vieta la sosta o il campeggio libero, purché con autorizzazione in caso di proprietà pri­vate; in alcuni centri abitati il campeggio è consentito esclusivamente nelle strutture or­ganizzate.

Un’ottima ed economica soluzione per chi viaggia senza camper al seguito è l’ostello. Presenti in trentadue località islandesi, aperti a ospiti di tutte le età e generalmente dotati di spazi comuni dove preparare e consumare i pasti, si devono prenotare con largo antici­po (www.hostel.is).

L’idea in più

L’Islanda è stata protagonista del n. 405 di PleinAir; se si porta il camper in traghetto e si pensa di sbarcare sulle Isole Faer 0er, approfittando dello scalo per visitarle, si può vedere il servizio pubblicato sul n. 468/469.

INDIRIZZI UTILI Per tutte le informazioni riguardanti le sistemazioni sull’isola, per ri­chiedere opuscoli turistici e per nozioni gene­rali utili all’organizzazione del viaggio si veda il sito ufficiale dell’ente del turismo islandese, www.visiticeland.com.

Fotografare la natura

L’autore di questo servizio organizza ogni anno viaggi in Islanda per appas­sionati di fotografia: per ottenere i programmi si può consultare il sito www.giulioielardi.com.

Note: le foto riprodotte in questo articolo non corrispondono alle impostazioni di impaginazione e alla qualità della pubblicazione originale

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