Campania Blu rotte nautiche & ….
Avviso ai sub
Non c’è niente come un’immersione per un “safari” subacqueo per coronare degnamente una vacanza sul mare. Naturalmente, sì raccomanda la massima attenzione alle regole dì questo sport: la buona condizione fìsica, la forma assicurata da regolare allenamento, l’efficienza del materiale, ‘osservanza scrupolosa delle norme dì sicurezza, la ripulsa dì ogni tentazione a strafare, “Scendere” non è come il semplice tuffarsi, e non è un hobby che sì possa coltivare con l’improvvisazione e l’inesperienza.
Ma può essere frustrante immergersi in perfetto assetto, seguire tutte le auree norme e riemergere col classico pugno di mosche, importante è conoscere come e dove i! “safari” è reso possibile dalla presenza della “materia prima”: il pesce, Ci siamo ingegnati, con l’esperienza maturata con immersioni quotidiane da almeno vent’anni a questa parte, a fornire ai lettori dì “Campania Blu” una mappa precisa dì utili consigli in tal senso.
Seguiremo un criterio che divide il territorio in tratti omogenei, ritenendo che sìa ìl più efficace.
Si tenga conto del fatto che, tranne alcune varianti, la fauna è quella tipica del Mediterraneo: orate, saraghi, spigole, cefali, cernìe, occhiate, ricciole, marvìzzì, corvìme e polpi.
Buona pesca e, soprattutto, buon divertimento (che è sempre assicurato quando sì presta attenzione alle norme comportamentali che rendono i! Sesto Continente amico dell’Uomo).
Da Sapri a Marina dì Casalvelìno
Seguendo l’itinerario sud-nord, e partendo quindi da Sapri, la pesca, nel tratto Saprì-Polìcastro, va praticata sotto costa, Sì raccomanda, in particolare, dì fare una puntata alla Secca Pìccola, che sì trova davanti a Marina dì Camerata.
Identico suggerimento per il tratto tra Palìnuro e Marina dì Casalvelìno.
Circa le immersioni consigliate (oltre alla già citata Secca Piccola), sì segnala un fondale di 40 metri davanti a Punta degli Infraschi (Capo Palìnuro): tra pareti di corallo rosso, si muove una ricca fauna marina.
Da Acciaroli a S. Marco di Castellabate
La zona più interessante, anche dì questo tratto, è quella sotto costa, Tra Punta Licosa e S. Marco il fondale è tutta una grossa secca, Le immersioni consigliate: Secca delle Sarde (a S. Marco) e Secca della Vatolla, Secca delle Sarde ha fondali dì 43 metri, è molto bella ed offre ottime possibilità dì pesca sìa per la quantità e sìa per la qualità della fauna, Una raccomandazione: può costituire un’evenienza rara, ma ci sono possibilità di presenza dì squali.
Agropoli
Da Punta Tresìno a Punta del Pagliarolo c’è una Riserva Naturale. Ovviamente la pesca è vietata, ma non è vietata (anzi la consigliamo) l’immersione per un full contact” con una fauna veramente eccezionale ed In un ambiente che ne esalta la bellezza. Numerose le cernìe (anche se non molto grandi) presso la franata di lastroni.
Con pareti appena fuori la riserva c’è una secca con fondali da 24 a 40 metri.
Da Agropolì a Salerno
La pesca va praticata sotto costa, soprattutto nel tratti dove questa sì presenta rocciosa, Questo lungo litorale ha fondo principalmente sabbioso.
Da Salerno a Vìetri
Riprende, In questo tratto, la costa prevalentemente rocciosa, A Vietri sì pesca sotto costa, L’Immersione consigliata è presso Punta Fuenti.
Da Cetara a Posìtano
Sotto costa è sempre la zona preferibile per pescare, Davanti a Capo d’Orso (presso Erchìe) c’è una secca con fondali a 30 metri; sì consiglia l’immersione In questo punto per la folta presenza dì fauna mediterranea.
Capri
Tranne che a Marina Piccola e Unghia Marina (dove sì pesca bene), I fondali sono molto profondi e raggiungerli è impresa da riservare soltanto ad esperti bene allenati, Le immersioni consigliate non possono che essere quelle alla Grotta Azzurra, alle Grotte a Tragara e – veramente bellissima – a Grotta lammarella (si trova presso punta dell’Acerra), Una curiosità; davanti a Punta Carena, su fondali di 60 metri, c’è il relitto dì un aereo da guerra.
Massalubrense
Fino a Massa, e provenendo da Posìtano, il tratto si presta alla pesca sotto costa, Sì consigliano le Immersioni alla Secchetella, allo Scoglio dell’lsca (dove si trovano numerose grotte sottomarine) e, dal lato della Costiera Amalfitana, presso il gruppo dì isolotti Li Galli, c’è il Banco dì Bocca Grande, molto Interessante e posto a 42 metri di profondità.
Da Sorrento a Vico Equense
Per pescare bene bisogna operare sotto costa, La fauna è numerosa e variegata, Sì consiglia in modo particolare un’immersione al Banco di Santa Croce, con fondali da 11 a 40 metri.
Da Castellammare a Torre Annunziata
Oltre che nell’immancabile sotto costa, sì pesca bene, a Castellammare, presso lo Scoglio dì Revìglìano, dove sì consiglia dì operare qualche immersione, I fondali sono fino a 20 metri. Per quanto riguarda, invece, Torre Annunziata, si consiglia dì operare qualche immersione sulla cosiddetta Secca Le Carene (profondità: 30 metri).
Da Torre del Greco a Portici
La costa è, faunìsticamente, molto interessante, Un punto particolarmente pescoso si trova nello specchio d’acqua prospiciente il cimitero tra Torre Annunziata e Torre del Greco. Buone prospettive alla Secca della Favorita (si trova davanti al vecchio Attracco Borbonico di Ercolano, ed è detta così dal nome dato alla omonima Villa abitata dalla “favorita” del sovrano), Consigliata, a Portici, l’immersione allo Scoglio della Scala.
Napoli
Da Costei dell’Ovo alla Gaiola (oltre Capo Posillipo) sì pesca bene sotto costa. Numerose le secche: Pietra Salata (al largo dì Caste! dell’Ovo), Marechìaro, Gaiola, Trentaremì (quest’ultima si trova all’altezza del Parco Virgiliano, all’estremità della collina di Posillipo), Le immersioni consigliate sono alla Secca della Gaiola ed a quella del Banco dì Ghiaia (davanti al Lungomare), molto bella, con fondali a 48 metri ed interessante soprattutto tra settembre e dicembre.
Nìsìda
Con Immersioni consigliate alle Secche della Camaglia, della Batessa e Fortezza, va detto che nelle acque dell’isolotto napoletano si pesca bene fuori Porto Paone, Molte secche al largo tra la Gaiola e Porto Paone, oltre alle già citate Camaglia, Batessa e Fortezza,
Da Bagnoli a Lucrino
Numerose le secche a circa 200 metri dalla costa, caratterizzate da buona pescosità, Una raccomandazione particolare: è assolutamente necessario segnalare la propria presenza con palloni segno-sub e barca dì appoggio con bandiera a causa della presenza dì numerosi pescatori dì frodo, Immersioni consigliate: al largo di Pozzuoli, fra Nìsìda e Mìseno, ed alla bellissima Secca dì Punta Palumbo (fondali a 42 metri).
Da Baia a Mìseno
A Baia sì pesca bene (spigole, saraghì, ombrine, cernìole, cefali e polpi) tra i ruderi sommersi, E’ frequente anche la pesca dì frutti di mare (che i sub commerciano bene a Bacolì). A Bacoli, e sempre fra i ruderi, si pescano saraghì, spigole, occhiate, riccìole e polpi. Ricca anche la raccolta dei “tartufi” (vemus verrucosa). A Mìseno, invece, sì pesca bene sotto costa ed al largo dalla grotta a Punta Pennata.
Immersione consigliata: alla Secca di Mìseno, dove, su un fondale dì 30 metri, sì trovano bellissimi esemplari di Gorgonìa, Probabili gli incontri con piccoli squali,
Da S. Martino a Torre Gaveta
Sì pesca bene sotto costa, Al largo ci sono pìccole secche con possibilità dì “fortunati” incontri con spigole e cefali (ma particolarmente al mattino presto).
Procìda
La pesca è buona su tutti i tratti dell’isola, Molte secche si trovano al largo dì Punta dei Monaci, Punta della Lìngua e Punta Pioppeto, Molte secche anche al largo tra Capo Bove e Punta Serra. Le forti correnti rendono interessante la pesca anche sotto il ponte dì Vìvara, Immersione consigliata: davanti a Punta Pizzago, su fondali da 40 a 50 metri, si possono osservare Gorgonìe, corallo rosso e Paramuricee su pareti tappezzate dì spugne multìcolori.
Ischia
Sotto costa, si pesca bene in tutta l’isola, I posti “segreti” si trovano davanti al cimitero di Casamicciola, alla Secca del Soccorso a Forìo, a Punta Imperatore, a S. Angelo, al largo dei Marontì, Ed ancora: al largo, a circa 200 metri dalla riva, a Punta S. Pancrazio, al Castello dì Ischia Ponte. Immersioni consigliate: banco d’Ischia, Secca dì Forìo, Secca della Catena.
Da Mondragone a Sinuessa
Sì pesca molto bene, da settembre a dicembre (anche in apnea) lungo tutto il tratto, spaziando tra spigole, cernìe, cefali, occhiate, corvine, polpi, marvizzì e rìccìole.
… e non mancano curiosità in immersione
Le immersioni per la pesca danno modo, a chi pratica regolarmente questo sport, di avere un contatto con singolarità sottomarine che esulano dall’Ittica. II litorale campano, ovvìamente, consente un buon approccio con l’archeologia subacquea. Diamo, dì seguito, qualche suggerimento per questa singolare ed irripetibile esperienza.
A Vìetrì, alla Cassa del Fuenti, si trovano sommersi interessanti ruderi romani (soprattutto del molo risalente al I secolo a.C.). Alla Grotta dello Smeraldo (Posìtano), l’immersione è consigliata non tanto per motivi archeologici, quanto per una vìsita al Presepe Subacqueo, noto in tutto il mondo. Analoga immersione va fatta allo Scoglio del Vervece, dove sì trova la Madonna dei Subacquei. Singolare è l’Immersione davanti al porto di Torre del Greco, dove, ad una distanza dì circa 1,000 metri dalla riva e su fondali di 55 metri, c’è la bocca collassata di un antico cratere vulcanico; ha un diametro dì circa 6OO metri.
Tornando all’archeosub, vanno segnalati – tra la Gaiola e Marechìaro, a Napoli – i ruderi dì peschiere romane sommerse (alla Gaiola, alla Pietra Salata dì Posìllipo, al Genito e davanti a Villa D’Abbro). Numerosi reperti presso Pozzuoli, soprattutto di ‘opus reatìculatum” (dove, peraltro, il pesce abbonda). Eccezionale (e non potrebbe essere altrimenti) lo specchio d’acqua davanti a Baia: pavimenti sommersi, mosaici, pile dì ‘opus reaticulatum”; il Ninfeo dell’imperatore Claudio, sommerso a Punta Epitaffio. Ruderi romani sommersi sì trovano nello specchio d’acqua dì Bacolì.
Una bellissima peschiera, ancora, si trova dentro la Grotta di Miseno; una, più piccola ma non meno bella, la sì trova davanti al porto della Chiarella a Procida.
Infine, c’è da segnalare l’antica città dì Sinuessa, sommersa sul litorale Domitìo, in corrispondenza dei pochi ruderi emersi.
Mario Rosiello
testi e foto da Campaniablu REFERENZE PUBLICAZIONE
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